Un capo anti-convenzionale con un’origine del tutto fuori dalle passerelle

La tuta, o jumpsuit, è uno dei capi di abbigliamento più iconici dell’ultimo secolo. Opinione comune è, infatti, che offra il meglio di due mondi: la comodità dei pantaloni e la leggiadria di un abito. Risulta doveroso sottolineare, tuttavia, che questo obiettivo sia stato centrato solo dopo decenni dalla sua nascita.

Le origini della tuta, tutt’altro che fashion, risalgono al paracadutismo: traccia diretta di ciò è il termine inglese jumpsuit, letteralmente ‘tuta da lancio’, che fa riferimento al tipico indumento intero provvisto di maniche e pantaloni indossato dai paracadutisti sia per isolare termicamente il proprio corpo durante i lanci da alte quote, sia per evitare che esso si agganci a corde o maniglie importanti.

Per la sua praticità e accessibilità, divenne subito un articolo di vestiario fondamentale per la classe lavoratrice, con uno specifico significato anti-borghese. Il debutto della tuta nell’alta moda si deve a Elsa Schiaparelli, alla fine degli anni ’30, che rese la jumpsuit avvitata ed elegante, in grado di aderire alla silhouette di una donna senza, però, intralciarne i movimenti.

Queste innovazioni, e le conseguenti modifiche apportate, hanno permesso alla tuta di essere, così, apprezzata: un outfit completo, facilmente abbinabile a giacche e accessori vari, che dona a tutte le donne, indipendentemente dalla taglia e la forma.

Un must da avere sempre nel proprio armadio!